Il fatto è che una cosa storta è di per sé non dritta ed è difficile che qualcuno progetti dal principio qualcosa di storto, quindi quella cosa è semplicemente diversa. È un po’ come quell’amaro lì davanti, ora inclinato, che si chiama Formidabile e a lui piace molto proprio perché non è uguale a nient’altro ma neanche a se stesso. “Hai mai visto un amaro con l’annata in evidenza? No. Infatti.”. Si comporta come un architetto new age, col suo maglione a collo alto e la barba perfetta ma la verità, non lo dirà mai, è che la cosa più storta che c’è nel bar è la sua giornata. Non voleva parlare con nessuno, quindi si è inventato questa storia per non sentire neanche il respiro di chi gli stava intorno. Basta una gomma da masticare opportunamente piazzata e il gioco è fatto. Anche nelle riunioni di lavoro, a volte, funziona. È un trucco. Ma funziona. Nella sua bocca, ora, ci sono solo china rossa, rabarbaro cinese, assenzio, genziana, arancia amara, anice stellato e rosa moscata. C’è quel giardino dove vorrebbe passare la sua vecchiaia, innaffiando i fiori e guardandoli crescere su una sdraio, in un paese anonimo ma bellissimo, né troppo caldo né troppo freddo, con alle spalle una collina che al tramonto sembra inclinata. In sottofondo, vecchie canzoni portoghesi. Ma solo perché non capisce le parole.

FINE